Le principali attività svolte dal Tribunale dei Minori:

Le principali attività svolte dal Tribunale dei Minori:

- Ricevono e protocollano la "dichiarazione di disponibilità" della coppia aspirante all'adozione;
- Trasmettono la dichiarazione, ai servizi dell'ente locale;
- Dispongono gli opportuni approfondimenti, sulla coppia, se necessario;
- Convocano gli aspiranti all'adozione per sentirli in merito alla loro disponibilità;
- Dichiarano con decreto, la sussistenza o meno delle competenze effettive in capo alla coppia dichiaratasi disponibile ad adottare;
- Trasmettono il decreto di idoneità alla CAI.

Adozioni in Ucraina ...

Adozioni in Ucraina.
L’Ucraina è uno dei paesi che negli ultimi anni ha fatto più adozioni nel mondo. Tutte le pratiche sono registrate al Centro adozioni di Kiev che dirige la banca dati di tutti i bambini in stato di adottabilità, esamina la pratica, e fissa un appuntamento per l’incontro con la coppia. La coppia, una volta recatasi sul posto, partecipa all’incontro nel Centro Adozioni di Kiev; avviene l’abbinamento, quindi ci si prepara al viaggio per raggiungere l’istituto dove è possibile incontrare il bambino secondo le modalità prescritte dall’Istituto stesso. E’ possibile fare due viaggi: un primo viaggio di due o tre settimane circa fino al giorno dell’udienza, e un secondo viaggio dopo circa un mese e mezzo per andare a prendere il bambino. Dopo una o due settimane circa viene fissata l’udienza presso il Tribunale della città dove si trova l’istituto, dopodiché alcuni istituti affidano subito il bambino alla coppia, altri permettono solo di visitarlo ad orari prestabiliti; comunque non appena pronti i documenti personali del bambino si torna a Kiev dove la situazione è molto più vivibile e si aspetta l’esecutività della sentenza. Dopo circa trenta giorni dall’emissione della sentenza stessa, se non ci sono problemi la sentenza diventa esecutiva e si procede con la richiesta dell’autorizzazione all’ingresso del bambino. Ottenuta l’autorizzazione la coppia può tornare in Italia con il bambino.

Per precisione aggiungo che abbiamo adottato nel 2004...
Sono comunque felice di poter scambiare due parole su questo argomento.

CIFA Onlus in TV...

Volete avere un'idea di come si svolgono le adozioni internazionali con il CIFA? Allora guardatevi le puntate di "Mamma ha preso l'aereo" trasmesse in TV. Il link alla Home Page lo trovato nella pagina a destra nella sezione "Link utili alle Adozioni".

Considerazioni di un'ospite del Blog ...

… ora sto cercando di capire un po’ come funziona. La convenzione dell'Aja è vero che serve ad evitare giusti problemi ma ... quante complicazioni!!! Il nostro ostacolo grandissimo nei confronti dell'adozione è che né io né (soprattutto ... ) mio marito riusciamo a passare sopra all’idea che comunque purtroppo tutto questo abbia creato delle associazioni che credo ci marcino davvero un po’ ... sembra che si sia creato una sorta di "mercato" di bambini ... si dimenticano i loro bisogni e si guardano i guadagni che possono creare ... !!! Assurdo che per adottare un bimbo ci vogliano dai 20 ai 30.000 euro no?!? E poi in effetti per cosa?!? Io ho guardato il dettaglio di diverse associazioni e sono spese di "sostegno"... "incontri con psicologi"… ma questo percorso non lo si è già fatto per avere l’idoneità dal Tribunale dei minori? E poi il traduttore etc ... esempio ... noi in Senegal conosceremmo già l’orfanotrofio ... avremmo già il traduttore ... ma a loro non interessa affatto ... sono costi fissi ... ma perché?!? E poi tante volte non si ha neppure la giusta assistenza. Conosco due ragazzi che in Senegal sono dovuti stare quattro mesi occupandosi e “sbattendosi” direttamente per i documenti etc. Un’altra coppia alla quale è stato abbinato un bimbo del quale non riuscivano ad avere la foto e le informazioni, aveva un grave problema fisico che gli veniva tenuto nascosto. Lo hanno scoperto solo una volta arrivati li. Ma che senso ha tutto ciò?!?È per questo purtroppo che noi ci siamo sempre arenati ... ma ora che in questo orfanotrofio ci sono stata e ho visto la realtà ... mi toglierei la pelle di dosso per portarne via qualcuno da li!!!!!!! ... ma non riesco ad avere informazioni esatte!!!!!! Che fare?!? Beh ... io insisto …

Situazione in Colombia

Si moltiplicano da tempo sul Forum gli interventi a proposito dei problemi con cui l’adozione ha dovuto scontrarsi in Colombia. Una notizia giunta direttamente dal Paese fa chiarezza sulla questione. È in atto una campagna mediatica diffamatoria contro le adozioni. A partire dalla fine di marzo 2012 l’ICBF (Instituto Colombiano de Bienestar Familiar), l’Autorità a cui fa capo il sistema di protezione dei minori e della famiglia in Colombia, ha iniziato una serie di controlli a tappeto su 1.300 casi di minori in stato di adottabilità. Le revisioni coinvolgono tutti i bambini adottabili, sia quelli non ancora abbinati sia, purtroppo, quelli già abbinati e di prossima adozione. L’ICBF è stato infatti messo sotto accusa da una sentenza della Corte Costituzionale colombiana a seguito dell’adozione nazionale di una minore, conclusa nel 2005. Si è scoperto che la ragazza, anche dopo la chiusura della procedura adottiva, continuava a parlare di un suo parente, il nonno, che non compariva nelle indagini psico-sociali che hanno portato la minore ad acquisire lo status di adottabilità. La Corte si è espressa nel novembre 2011 con la sentenza T-844/11, ordinando che la minore (ormai divenuta maggiorenne) tornasse a vivere con la sua famiglia d’origine estesa. Il caso ha avuto una vasta eco mediatica. A partire da domenica 8 aprile una trasmissione televisiva dell’emittente colombiana Caracol TV, dal nome Septimo Dia, che normalmente si occupa di casi di denuncia, ha programmato 5 puntate dedicate al mondo dell’adozione (nazionale quanto internazionale). La prima puntata ha suscitato grandissimo scalpore, privilegiando un taglio – più sensazionalistico che fondato – che muove pesanti accuse all’ICBF, incolpato di non tutelare gli interessi dei minori bensì quelli dei professionisti che lo compongono. Le insinuazioni riguardano il sospetto che, attraverso il business delle adozioni, gli operatori si arricchiscano alle spalle delle famiglie biologiche.La trasmissione ha inoltre accusato le IAPAS (Istituzioni Autorizzate a gestire procedure di adozioni, in aggiunta all’ICBF) di essere associazioni che favoriscono la compravendita di minori e che impongono dei tariffari molto alti. Accuse anche agli enti autorizzati: si starebbero arricchendo alle spalle delle famiglie adottive, secondo il pensiero che il processo adottivo dovrebbe essere completamente gratuito e perciò i pagamenti effettuati in materia di adozioni non sarebbero giustificabili. La Procura Generale della Colombia ha avviato, proprio a partire dal mese di aprile 2012, una serie di indagini nei confronti sia dell’ICBF che di cinque IAPAS di Bogotà. Saranno volte a verificare le procedure seguite per portare a termine le adozioni di minori, nonché per verificare le donazioni effettuate dai genitori adottanti.

Comunicato C.A.I.: A proposito di informazioni scorrette (13/01/2011)

Il dossier dedicato alle adozioni internazionali, allegato al numero 3 del 16 gennaio 2011 del settimanale Famiglia Cristiana, riporta informazioni del tutto scorrette e, comunque, non aggiornate, che possono generare inutile confusione e sconforto nelle famiglie interessate all’adozione internazionale. Infatti, il sottotitolo afferma che le adozioni sarebbero calate in modo significativo nel 2010, quando al contrario nell’anno appena concluso i 4130 minori adottati dalle coppie italiane rappresentano il numero più alto mai registrato di adozioni internazionali realizzate nel nostro Paese, che ormai da anni è il primo Paese d’accoglienza in Europa, secondo nel mondo solo agli Stati Uniti d’America. Ciò è il frutto dell’intenso lavoro della Commissione e degli enti autorizzati e delle relazioni costanti e sempre più proficue con un numero crescente di Paesi d’origine. Si rileva inoltre che nel 2010 il tempo medio di attesa per la realizzazione di un’adozione internazionale (calcolato dal momento del conferimento dell’incarico all’ente autorizzato fino al rilascio dell’autorizzazione all’ingresso di competenza della Commissione) è stato di 26 mesi, e non di tre-quattro anni come si legge in altra parte del dossier. Anzi: il 45,9% delle adozioni concluse nel 2010 riguarda coppie che avevano conferito l’incarico all’ente nel 2009 o, addirittura, nel 2010. Occorre poi precisare che l’Italia è uno dei pochissimi Paesi a prevedere un consistente sostegno economico statale alle famiglie che hanno intrapreso la procedura adottiva, sia sotto il profilo della deducibilità fiscale, sia sotto il profilo del rimborso delle spese sostenute che, nel 2010, è stato aumentato. Infine, si sottolinea con forza che, nel sistema normativo e operativo italiano, l’adozione internazionale non è affatto un “affare privato”, come viene fatto dire nel dossier. Fin dal suo nascere la Commissione per le adozioni internazionali ha sviluppato un energico ed efficiente sistema di cooperazione per la promozione dei diritti dell’infanzia, finanziando in tutti i Paesi d’origine centinaia di progetti, realizzati dagli enti autorizzati e mirati all’attuazione concreta del principio di sussidiarietà e alla promozione dei diritti dei bambini, ivi compreso quello di crescere nella propria famiglia biologica.
Osservazione: sono corrette le informazioni riportate nell'articolo di Famiglia Cristiana o quelle riportate nel comunicato del C.A.I? Libera interpretazione a chi stà procedendo nell'adozione nel "mondo reale".
P.S. Le coppie che hanno fatto richiesta di autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri a scopo adottivo, dal 16 novembre 2000 al 30 giugno 2010, ossia le coppie in possesso del decreto di idoneità per l’adozione internazionale che hanno concluso con successo l’iter adottivo, sono state 24.083. Le coppie che hanno portato a termine un’adozione nel corso dei primi sei mesi del 2010 sono state 1.418, mentre nel primo semestre del 2009 erano state 1.468: nel corso del primo semestre del 2010 vi è stata dunque una flessione di 50 unità.
(C.A.I., Rapporto della commissione sui fascicoli dal 01/01/2009 al 31/12/2009 "Dati e prospettive nelle Adozioni Internazionali").

Grafico C.A.I.

C.A.I. - COMUNICATO STAMPA: 4130 bambini adottati dalle coppie italiane nel 2010 (03/01/2011)

Il 2010 è stato l’anno con il maggior numero di adozioni realizzato dalle coppie italiane; è la prima volta infatti che è stata superato il numero di 4000. Il primo Paese di provenienza è ancora la Federazione Russa con 707 minori, ma è stato particolarmente elevato l’aumento del numero dei bambini provenienti dalla Colombia, che sono stati 592 a fronte dei 444 del 2009. La Colombia è dunque il secondo Paese di provenienza, seguito dall’Ucraina con 426 adozioni, dal Brasile con 318, dall’Etiopia con 274, dal Vietnam con 251 e dalla Polonia con 193. Significativo è l’incremento dei minori provenienti dall’America latina (+16,34%) e dall’Asia (+34,71%) malgrado le trasformazioni interne in corso nei Paesi Vietnam, Nepal e Cambogia; 443 sono i minori provenienti da Paesi dell’Africa. Si constata infine l’aumento, rispetto agli anni passati, del numero dei decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali dei minorenni seguiti dal conferimento dell’incarico ad un ente autorizzato: ciò costituisce una conferma della crescente consapevolezza e preparazione delle coppie che decidono di intraprendere l’iter adottivo. Riflessione: sono concesse alternative?!

Scelto l'ente, inizia la preparazione delle pratiche per l'adozione internazionale.

Giorni di apertura e orari degli uffici pubblici.
Prima di iniziare la preparazione dei documenti, armatevi di pazienza e mettete in preventivo ore di permesso e giornate ferie da richiedere al vostro datore di lavoro. Ovviamente anche se siete dei liberi professionisti o avete delle attività in proprio dovete districarvi con gli orari messi a disposizione dagli uffici pubblici. Luogo di lavoro, uffici e residenza non sempre sono vicini e gli spostamenti per raggiungerli non sono certo una passeggiata. È così che un appuntamento di dieci minuti comporti una vostra assenza di gran lunga superiore. Noi abitiamo a Samarate, lavoriamo a Varese e gli uffici gli abbiamo un po’ sparsi sul territorio. Nel nostro elenco troverete gli uffici del nostro territorio con differenze anche da provincia a provincia.

Comune di Samarate, via Vittorio Veneto 40, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.50, il giovedì dalle 17.00 alle 18.50.

Procura della Repubblica di Busto Arsizio, Largo Giardino 4, aperta dal lunedì al sabato (!) dalle 9.00 alle 12.30.

Procura della Repubblica di Milano, via Freguglia1, piano 5 stanza 460, aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00. Il martedì ed il giovedì anche dalle 15.00 alle16.00.

Questura di Gallarate, via Ragazzi del 99 al n. 4, è aperta il lunedì, il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 9.30 alle 12.00 mentre il martedì al pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00.

Prefettura di Varese, ha l’ufficio in via Frattini 1 (sede distaccata), stanza 122 al I° piano. Riceve il lunedì ed il mercoledì dalle 9.00 alle 12.00 ed il giovedì dalle 15.00 alle 17.00.

Prefettura di Milano è situata in Corso Monforte 31, aperta dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 11.00.

In tutti questi uffici ci dovrete passare almeno due volte: a portare i documenti e a ritirarli. Considerate anche qualche disguido e i contatti diventeranno ben maggiori; a noi è successo!

I siti delle visite mediche non li mettiamo in quanto sarebbe un elenco molto lungo ed inutile. L’abbinamento paese di adozione ed ente richiedono visite specialistiche differenti. Gli ospedali, l’ASL, i medici e quant’altro, seguono gli orari degli altri uffici pubblici. L’appuntamento indispensabile per le visite mediche e specialistiche, evita esclusivamente le code di attesa.



Mancanza di una procedura standard.

Ci siamo meravigliati che per lo stesso documento si seguano procedure differenti, fra Comuni, Prefetture, Tribunali. I siti ufficiali del Governo mettono a disposizione documenti in formato elettronico, solitamente in PDF. Noi li abbiamo consegnati tutti compilati e abbiamo dovuto rifarli a mano su fotocopie di “modelli” consegnati dai singoli uffici; incomprensibile. L’informazioni telematiche sono poi disgiunte fra un Organo e l’altro, a volte addirittura all’interno dello stesso. Questo comporta una serie di ricompilazione pedissequa delle stesse informazioni. Attenzione anche agli errori da parte dei funzionari, potrebbero costarvi cari, rifacimento dei documenti e tempo. A volte anche una firma effettuata con “leggerezza” dall’incaricato se non risulta essere quella depositata, non viene accettata dall’ufficio successivo e vi sarà richiesto il rifacimento del documento. Esempio, un estratto di nascita firmato con la sigla dall’incaricato responsabile, se la sigla non è depositata con la firma non ha valore e la Prefettura, ufficio successivo per la Postilla, non l’accetta; documento da rifare. Ma possibile che non sappiano anche queste piccole cose?



Mancanza di informazioni.

Siate preparati ad essere portatori di informazioni. Escludendo la Questura, la Prefettura ed il Tribunale, negli altri uffici che sarete “costretti” a rivolgervi, avrete la sensazione di essere i primi a chiedere i documenti che l’Ente via ha chiesto di fornire. Eppure conosciamo diverse persone che hanno effettuato l’adozione, alcuni vicini di casa. Rimane un fatto incomprensibile ma che comporta alcuni appuntamenti a vuoto! Avete un computer collegato in rete e vorreste perdere il minor tempo possibile utilizzando questa tecnologia? Scordatevelo, nessun ufficio effettua questo tipo di servizio, ognuno con le sue motivazioni, dovrete sempre recarvi di persona.

Contatto con gli Enti


C.I.F.A. (Torino - TO). Cifa Onlus è una organizzazione non governativa nata nel 1980 e che quest'anno celebra il suo trentesimo anno di attività, impegnata a tutelare i diritti fondamentali dei bambini del mondo così come sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia. I paesi con cui operano sono molti: Brasile, Bulgaria, Cina, Cambogia, Etiopia, Perù, Russia, Vietnam etc. Per un'elenco completo e aggiornato suggerisco di visitare direttamente il sito "http://www.cifaong.it", visto le continue mutazioni politiche internazionali. I continui cambiamenti influiscono anche sulla scelta delle coppie, indirizzate dall'ente a seconda del periodo, delle caratteristiche della coppia, dal presupposto di mantenere un tempo accettabile (considerando comunque le indicazioni dei futuri genitori). Prima di dare mandato all'ente vengono svolti due incontri, due fine settimana non consencutivi. I corsi si effettueranno a giugno/luglio, a Milano e a Torino. A seguire come detto su suggerimento dell'ente si da il proprio mandato. I documenti indispensabii vengono richiesti in un secondo momento (tempo di validità), in dipendenza anche dello stato prescelto. L'abbinamento del bambino viene fatto dallo stato straniero non dall'ente. È solo successivamente che alcuni stati informano l'ente in Italia altrimenti la coppia ne viene a conoscenza al momento dell'abbinamento. In generale più la coppia è giovane più il bambino è piccolo. Teniamo presente che con il bambino piccolo il rischio sanitario è più alto e tutti i bambini in adozione internazionale lo sono. Per questo motivo ci sentiamo di consegliare bimbi dai 3 anni in su. Ad esclusione delle Filippine, la domanda di adozione nazionale deve essere abbandonata nel momento dell'abbinamento. Rimanendo sul generis, l'età media del bambino è di 5 anni ed i tempi di attesa dal mandato sono di 18/36 mesi. Si consiglia di evitare di rinunciare ai problemi evidenziati come lievi in quanto alla cerchia appartengono piccoli ritardi psicologici, motori, di apprendimento etc, ai quali tutti i bambini del'adozione internazionale sono affetti. Per quanto riguarda maggiori dettagli conviene effettuare il link sulla home page http://www.cifaong.it.

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Lo Scoiattolo (Pogliano Milanese - MI). Ente laico. I paesi in cui operano sono 3: Cambogia, Bulgaria e Ucraina. Attualmente però, le condizioni internazionali li costringono a indirizzare le coppie esclusivamente in Ucraina. La differenza di età dei coniugi si riferisce a quella del più anziano. In Ucraina le richieste dei bambini vengono divise in due fasce: 1) da 0 a 6 anni; 2) da 6 a 8 anni. La media delle adozioni portate a termine riguarda bambini di 5/6 anni. L'ente consiglia pertanto di lasciare la disponibilità 6/8, i tempi dell'adozione si riducono notevolmente ed inoltre non viene preclusa la possibilità di avere in adozione un bambino più piccolo. Il tempo previsto per l'adozione è di 12 mesi. Quando avviene la spedizione dei documenti della coppia, dopo circa 6 mesi dal mandato all'ente, va declinato il mandato nazionale. L'abbinamento del bambino avviene direttamente in Ucraina al primo viaggio presso il DAP di Kiev, dove la psicologa parla con i genitori ed effettua l'abbinamento. Esempio: mandato all'ente a maggio, a settembre avviene il deposito dei documenti in Ucraina, a dicembre il primo viaggio con permanenza di circa 25 giorni ed abbinamento del bambino. Dopo circa 30 giorni, il secondo viaggio ed una permanenza di una settimana che si conclude con l'affido del bambino. I bambini vivono in orfanatrofio. La coppia viene accolta da un referente che si occupa della parte burocratica. Vengono fornite le cartelle cliniche particolarmente dettagliate che a volte mettono in difficoltà la coppia. Mediamente per un'adozione si spendono 12.000 euro a cui vanno aggiunte le spese di viaggio e soggiorno. Passi dell'adozione con Lo Scoiattolo. A seguito del mandato all'ente (versamento di 1.750 € per il conferimento incarico + 300 € come donazione); in alcuni casi viene richiesto un incontro di approfondimento con la psicologa. Secondo incontro un week and "full immersion" pochi giorni prima della partenza; corso specifico sul paese di origine del bambino. Nella terza fase avviene il deposito dei documenti (5.500 €) e revoca dell'adozione nazionale. Nella quarta fase dopo circa un mese, si effettua il primo viaggio in Ucraina (Kiev). Dopo circa un mese la quinta fase, il secondo viaggio per Kiev (permanenza di una settimana) con il versamento di 4.800 €. Alle spese elencate vanno aggiunte quelle del viaggio e del soggiorno. Nei costi è compresa la relazione annuale da effettuare fino al compimento dei 18 anni. Per un secondo bambino (fratello) va considerato un ulteriore importo di 3.500 €.

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AMI - Amici Missioni Indiane (Buccinasco - MI). Ente laico. Il tempo previsto per l'adozione è di 18 mesi, accettando bambini fino a 7 anni e 11 mesi e con lievi difetti reversibili. Quando c'e l'abbinamento va declinato il mandato nazionale. La rinuncia avviene dopo la scelta del paese versa la quale ci si muove. Sono previsti quattro incontri serali, al martedì o al giovedì alle ore 21, dopo i quali si dà mandato, se lo desideriamo. I paesi con i quali collabora l'AMI sono: India (bloccato), Etiopia, Brasile e Colombia. In Etiopia sono richiesti 10 giorni di permanenza con i bambini sotto i 5 anni e 20 giorni con gli altri. I bambini vivono in orfanatrofio. Per sicureza si alloggia in albergo. La coppia viene accolta da un referente che si occupa della parte burocratica. Il rischio sanitario è altissimo. In sudamerica, in particolare in Brasile, il giudice abbina il "giusto" bambino. Tempo richiesto 45/50 giorni di permanenza; più lunga ma meno complicata che in Etiopia. In Colombia si adotta in tutto il paese, mare, monti etc. I bambini stanno in case famiglia. Tempi 40/45 giorni di media a seconda del tribunale. Permanenza in residence. Mediamente per un'adozione si spendono 15.000 euro. Primo incontro individuale. Secondo incontro inizio del corso, 300 euro (previsti cinque corsi all'anno), terza fase, all'idoneità, inizio iter con 2.200 all'ente, 3.000/4.000 al referente, 1.000 alle traduzioni. Ottenuto l'abbinamento si provvede al mantenimento economico del bambino, in istituto finchè non si porta a casa (130 euro al giorno). A questo vanno aggiunte le spese di viaggio e soggiorno. Contatto: gianni.quarticelli@libero.it.

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CIAI - Centro Italiano Aiuti Infanzia (Milano). Frase di apertura dell'incontro: "L'importante è il contesto nel quale ci andremo a muovere, il resto è sul sito". Il mandato va dato entro un anno dalla presa in consegna fisica del decreto del Tribunale. Consigliamo di rivolgersi a degli enti che aderiscono all'Aia. Oggi ci sono più richieste di coppie che disponibilità di bambini adottabili, quindi le liste di attesa sono lunghe. Non è sufficiente che il bambino abbia perso i genitori o sia stato tolto alla famiglia da un giudice. Non c'e un bambino per tutti ma quello giusto al momento giusto. Questo porta a tempi di attesa di 3 o 4 anni. Molto dipende dalla famiglia di origine. L'adozione internazionale e l'ultima opzione possibile. Ci sono inoltre dei numeri da raggiungere. Esempio l'India, per legge, deve almeno fare il 50% + 1 di adozioni nazionali prima di rendere disponibilità agli enti per l'adozione internazionale. Inoltre alcune lungaggini sono dovute a carenze strutturali. Colombia e India sono tempestivi mentre la Cambogia risulta molto arretrata nel disbrigo delle pratiche. Discorso differente occorre fare per due tipologie di adozioni. La prima con i bambini oltre gli 8 anni, con più fratelli (oltre i due). La seconda, con bambini con patologie più o meno gravi. Queste vengono definite adozioni segnalate. Qui i tempi dell'adozione sono molto ridotti. Occorre però prepararsi ai rischi sanitari che potrebbero emergere, accollandosi anche rischi di malformazioni e patologie croniche. La somma delle due situazioni, hanno costituito il 60% delle adozioni del CIAI nel 2008. L'ente lavora molto bene con l'America Latina. La coppia deve affrontare un percorso di base (conoscitivo), uno stadio avanzato (discussione sui bimbi disponibili). La scelta della coppia ha puramente un valore indicativo. Il primo passo da effettuare è quello di telefonare per colloquio con la psicologa per poi definire i paletti, per scritto e, se sussiste l'accordo, passare al conferimento dell'incarico all'ente. Questo è l'impegno all'avvio della procedura. Prima si viene Messi nella lista di attesa generica per tutti i paesi. Eventuali bambini con patologie saltano un poco la lista. Dopo la preposta si assegna il paese prescelto. La formazione e di gruppo mentre il colloquio è di coppia. La rinuncia alla nazionale viene al momento dell'abbinamento. Non c'è nessuna legge che richiede questa procedura. Alla CIAI hanno bisogno di famiglie per la Cina (tempo necessario è di tre anni, sussistono patologie come labbro leporino, palatoschisi, epatite c, b, e alto rischio sanitario. Ogni realtà va capita, ogni paese ha i suoi problemi. A noi viene richiesta salute, benessere economico e disponibilità.

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Ai.Bi – Amici dei Bambini (Mezzano – MI) L’incontro con Ai.Bi è stato “condotto” da Massimo Lupi, il quale ha effettuato con lo stesso ente due adozioni (2005/2009) e da una coppia adottiva di recente con una primogenitura naturale. Per l'AiBi, parlano dunque le coppie non i responsabili. L’ente è nato come movimento di famiglie e si propone di intervenire sull’abbandono prima ancora che con l’adozione. Il tempo previsto per un’adozione è di circa 2/3 anni con i bambini di un’età media di 5 anni e ½. Nei casi di minori oltre gli 8 anni, con più di 2 fratelli o di bambini “speciali” (con malattie), i tempi possono ridursi notevolmente. In effetti, come in altri enti, l’adozione internazionale è l’ultima possibilità, dopo gli esiti negativi di un reintegro nella famiglia d’origine o dell’adozione nazionale. Prima di dare mandato all’Ai.Bi, occorre frequentare obbligatoriamente (sabato e domenica) le famiglie ed i loro figli. In seguito l'incontro con lo psicologo (300 euro a coppia). In funzione di casi specifici e su suggerimento dell'ente, esistono sessioni a tema (100 euro a coppia). Questi riguardano soprattutto i casi di bambini “speciali”, con i quali il percorso diventa un pò più complesso. Ai.Bi, suggerisce di scordarsi dell’età, in quanto per la disponibilità reale, potrebbe essere un vincolo troppo forte. Inoltre i dati dichiarati dai paesi di origine spesso si sono rilevati approssimativi e comunque non veritieri. Occorre inoltre ricordare che con i bambini più piccoli (fino a 3 anni) sono soggetti a rischio evolutivo. Si tenga presente che per le primogeniture sotto 6 anni i genitori dovranno attestarsi sotto i 45 anni. Ricordiamo anche che i casi di appello al decreto, le discriminazioni sul sesso o sull’etnia e sulla religione, non sono accettate dall’Ai.Bi, in quanto scartati in sede di abbinamento in molti paesi. Prima dell’iscrizione, l’ente verifica la situazione della coppia con un proprio psicologo. Per l’Ai.Bi, deve trattarsi di un rapporto di fiducia. Dopo il colloquio si invia il conferimento da rendere firmato con 1.000 euro. L’adozione avverrà nel più breve tempo possibile. Tempi di permanenza. In Kenia chiedono una permanenza di 6 mesi. In Asia 15/20 giorni, in sud America 2 mesi, nell’Europa dell’Est più viaggi di 15 giorni (in genere tre). I documenti vengono inviati da subito in un paese specifico. Attualmente in lista di attesa ci sono 380 coppie. Ogni anno in media vengono concluse 170 adozioni (2008). Durante l’attesa vengono tenuti servizi supplementari. La rinuncia all’adozione nazionale deve avvenire immediatamente, al momento dell’abbinamento del paese, non a quella del bambino. La rinuncia è chiesta per non far lavorare inutilmente il Paese, definendo la coppia “disponibile” da subito. La pratica del bambino non accettato passa sotto le altre. In caso la coppia rifiuti l'abbinamento o la proposta di abbinamento, dovrà lasciare l’ente, a meno di motivi gravi. Può succedere che dopo un lungo tempo di attesa si debba partire immediatamente. L’Ai.Bi propone l'alloggio dove soggiornare ma lascia liberi di decidere altrimenti. Tornati a casa con il bambino, ci sono delle operazioni da eseguire nelle quali l’Ai.Bi fornisce supporto alla coppia. Vengono organizzati anche corsi ed incontri con le famiglie esterne all’Ai.Bi. Esiste anche un forum e la “Pietra Scartata”, un’altra parte dell’Ai.Bi. Nei genitori adottivi la consapevolezza deve essere maggiore che nei genitori naturali. Più solidi per affrontare i problemi sicuramente maggiori che con i figli naturali. Il costi indicativo per l'adozione internazionale varia da paese a paese, dai 15.000 ai 24.000 €.

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C.A.E. – Centro Aiuti per l'Etiopia (Verbania Fondotoce – VB) Il Centro Aiuti per l'Etiopia è un'associazione ONLUS a carattere strettamente assistenziale che non persegue fini di lucro. Si propone di promuovere iniziative che hanno per obiettivo l'educazione, l'istruzione, l'assistenza sociale e sanitaria a favore delle popolazioni di Etiopia ed Eritrea. Stabilire il primo appuntamento è difficilissimo, quantomeno dal Piemonte, dalla Lombardia e dalla Valle d'Aosta. Il responsabile di zona Roberto Rabattoni è molto impegnato e spesso all'estero. Non è presente nell'ente un suo sostituto. È da due mesi che cerchiamo di contattarlo telefonicamente lui ma non siamo ancora riusciti a parlarci. Ci hanno comunicato che rientrerà verso la metà di marzo 2010.

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Se volete aggiungere dei commenti o consigli mandatemi una mail a:
alberto.carolo@virgilio.it

Domande comuni ...

Adozione Nazionale ...
… tra le coppie che conosco, quelle che hanno avuto una a.n. (adozione nazionale) sono state chiamate entro il primo anno dalla domanda-colloquio con il giudice. Il rischio giuridico, la differenza somatica, gli handicap e malattie lievi e reversibili sono accettati da molte coppie e non sono considerati una disponibilità ampia. Tenete conto che i bambini adottabili ogni anno tramite tribunale di milano sono circa 150 (compresi i grandi e i malati), le domande attive circa 3.500-4.000.... ciao a tutti anche io metto a disposizione la mia esperienza di mamma in AN e devo dire che la nostra attesa è durata 5 anni ma alla fine è arrivata un angelo di 20 giorni,quindi la AN non è un'utopia,bisogna solo armarsi di pazienza e non mollare mai c'è sempre un bimbo che aspetta i futuri genitori! In bocca al lupo a tutte le coppie in attesa.

Osservazione:
Una notizia positiva fra le tante.

***** Disastro ... Ucraina ...
... negli istituti dell’intero Paese si vociferava, più o meno ufficiosamente, ci fossero almeno 100.000 bambini, 2 coppie di nostri amici erano appena tornati con abbinamenti di bambini “piccoli” 3 e 4 anni la prima, 3 e 9 la seconda. Perché non fantasticare? Perchè non godersi il momento? Perché comunque a farci tornare con i piedi per terra ci pensarono i funzionari e la traduttrice presenti quel giorno. Ci proposero ben 7 schede di abbinamento con bambini dai 3 ai 7 anni ma solo portatori di gravi handicap. L'unico “paletto” che avevamo nel nostro decreto. Se non fosse per il motivo troppo serio, troppo importante, della nostra presenza quel giorno a Kiev avrei pensato di essere su “scherzi a parte”. Fu un pomeriggio brutto, talmente brutto che a tutt’oggi non ne ricordo di peggiori. Mia moglie che, stremata, stanca e confusa, in preda ad una crisi di pianto mi chiedeva di abbandonare, io che non potevo e non volevo accontentarla cercavo di calmarla, di farla ragionare e allo stesso tempo mantenevo un rapporto con i nostri interlocutori. Interlocutori, i quali dopo 1 ore e 20 minuti ci dissero che avevamo preso troppo tempo e che era arrivato il momento di scegliere una scheda, che di per sé non avrebbe comportato “nessuno impegno oltre a quello di dover andare a trovare il bambino” in questione e se del caso rifiutare l’abbinamento e proporsi per il secondo. Ma come! E tutti i bambini? Eppure c'erano! Possibile che in tutta l’Ucraina non ci fosse un bambino “sano” che non fosse portatore di gravi handicap che potesse essere abbinato quel giorno? Ci risposero in tutta tranquillità che la situazione era quella e di non drammatizzarla. In realtà la verità è che i bambini c’erano ma non li avevano iscritti nel registro degli abbandoni dove alla scadenza dell’anno di attesa vengono attinte le liste per l’adozione Internazionale. http://www.amonlus.org/Il-diario-delle-testimonianze-R11Pg1/l'iter-della-nostra-adozione-a-Kiev-I15.html.

Osservazione:
"Speriamo bene."

***** Domanda di una "futura" mamma:
"Che dire??? Io ho compiuto 50 anni..... oddio che ho detto!!! Sono in attesa di abbinamento dal 2006!!!! e non che voglia un bambino piccolo... no... e motivi concreti del ritardo non ce ne sono. Io penso a tutto: malattie, morti, invecchiamento anche se a detta di tutti non dimostro gli anni che ho... ma ci sono. Credo che il percorso adottivo, l'attesa sia troppo lunga per iniziare tardi. Io ho iniziato tardi perchè ho conosciuto mio marito tardi e non rimpiango nulla, ma sinceramente a questa età aspettare è più dura che ad altre età. Questo penso perchè la vita cambia parecchio. Non vorrei essere una nonna adottiva. Poi incontro genitori giovani che non giocano mai con i propri figli, che sembrano dei pensionati e allora mi sento veramente diversa come percorso individuale, ma... Se riuscite a essere forti e fiduciosi... Penny"

Osservazione:
"Gli anni passano per tutti e nell'adozione solo la burocrazia sembra non accorgersene."

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Domanda di una coppia:
"Siamo una giovane coppia e vorremmo presentare la domanda di adozione, ma vorremo capire meglio se in Italia è fattibile l'adozione nazionale e se ci sono enti a cui ci si può rivolgere anche in italia. Per l'adozione internazionale dopo il decreto di adozione, è vero che i tempi di attesa sono lunghi? (più dell'adozione nazionale?)."

Risposta dell'ente:
"Per quanto riguarda il primo quesito le direi: in Italia l'adozione nazionale è " fattibile". Si deposita al tribunale dei minori la propria disponibilità. Non ci sono enti a cui rivolgersi, ma sarà il tribunale dei minori stesso che, dopo aver valutato la vostra disponibilità e dopo l'indagine che servizi dell'asl preposti eseguiranno, deciderà se la coppia è idonea. Per il secondo quesito le direi: l'adozione internazionale segue un percorso diverso da quella nazionale e la dichiarazione di disponibilità va inoltrata al tribunale dei minori di competenza. I tempi di attesa dopo il decreto di idoneità variano da ente e paese in media due-tre anni."

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Domanda di una coppia. Salve siamo V. e F., una coppia in attesa del decreto, abbiamo dei contatti in Polonia e vorremmo tentare l'adozione da soli senza ente. E' possibile è legale? Grazie per la risposta.

Risposta dell'assistente sociale. Gentili V. e F., l'obbligo di rivolgersi ad un Ente autorizzato è stabilito dalla legge 31 dicembre 1998 n.476, le cui norme hanno modificato la legge 4 maggio 1983 n.184 e regolano ora la procedura di adozione internazionale. Questa normativa ha eliminato il meccanismo delle adozioni cosiddette "fai-da-te" che lasciavano la possibilità ai genitori di gestire tutta la pratica adottiva, ma non davano alcuna garanzia per il bambino (in particolare per quanto riguarda l'accertamento dell'effettivo stato di abbandono) e per la trasparenza del procedimento. Per informazioni sugli Enti autorizzati, vi consiglio di verificare sul sito della Commissione per le adozioni internazionali (CAI) http://www.commissioneadozioni.it/.
Teneteci informati. Cordiali saluti.

Risposta della coppia. Grazie mille. Speravamo in una risposta diversa, ma almeno ci siamo tolti un grosso dubbio. Speriamo di trovare un ente giusto per noi. Vi terremo informati e intanto buon lavoro.

Paesi di adozione

Continente Stato Età media Notazioni
Africa Burkina Faso 2,5 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Africa Congo 3,0 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Africa Costa d'Avorio 4,0 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Africa Etiopia 5,0 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Africa Gambia ? Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Africa Mali 1,0 Discreta disponibilità.
Africa Nigeria 1,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Africa Senegal 1,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Africa Kenia 3,5 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Africa Madagascar 3,5 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
America Latina e Centrale Bolivia 3,0 Buona disponibilità e strutture di intermediazione.
America Latina e Centrale Brasile 6,5 Età avanzata dei bambini.
America Latina e Centrale Cile 8,0 Età avanzata dei bambini.
America Latina e Centrale Colombia 5,0 Situazione di instabilità politica.
America Latina e Centrale Costa Rica 7,0 Età avanzata dei bambini.
America Latina e Centrale Ecuador 4,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
America Latina e Centrale El Salvador 3,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
America Latina e Centrale Guatemala 5,0 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
America Latina e Centrale Messico 4,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
America Latina e Centrale Perù 4,0 Buona disponibilità e strutture di intermediazione.
Asia Armenia 5,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Asia Cambogia 2,5 Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Asia Corea del Sud ? Difficoltà con i servizi sociali e malattie endemiche.
Asia Filippine 5,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Asia India 4,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Asia Kazakhstan 5,5 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Asia Nepal 4,0 Buona disponibilità e strutture di intermediazione.
Asia Sri Lanka 3,0 Buona disponibilità e strutture di intermediazione.
Asia Thailandia 4,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Asia Vietnam 1,5 Buona disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Albania 5,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Bielorussia 11,0 Età avanzata dei bambini.
Europa est Bulgaria 3,5 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Europa est Croazia 9,0 Età avanzata dei bambini.
Europa est Federazione Russa 4,5 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Europa est Kosovo 5,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Lettonia 6,0 Discreta disponibilità ma scarse intermediazioni.
Europa est Lituania 7,0 Età avanzata dei bambini.
Europa est Macedonia 3,5 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Moldavia 5,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Polonia 7,0 Età avanzata dei bambini.
Europa est Romania 4,0 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Slovacchia 4,5 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Ucraina 4,5 Scarsa disponibilità e strutture di intermediazione.
Europa est Ungheria 7,0 Età avanzata dei bambini.

Enti preposti all'adozione

Continente Stato Ente autorizzato Sede Totali 2008 I°
Asia Vietnam CIFA ONLUS  Torino 1643 142
Asia Sri Lanka CIFA ONLUS  Torino 1643 142
America Perù CIFA ONLUS  Torino 1643 142
Asia Vietnam N.A.A.A. NETWORK AIUTO ASSISTENZA ACCOGLIENZA  Torino 1122 90
Asia Nepal N.A.A.A. NETWORK AIUTO ASSISTENZA ACCOGLIENZA  Torino 1122 90
Asia Sri Lanka L'AIRONE - ONLUS Albenga 936 36
Asia Nepal L'AIRONE - ONLUS Albenga 936 36
Asia Sri Lanka Ai.Bi. – ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI Milano 861 80
America Perù Ai.Bi. – ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI Milano 861 80
Asia Nepal Ai.Bi. – ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI Milano 861 80
America Bolivia Ai.Bi. – ASSOCIAZIONE AMICI DEI BAMBINI Milano 861 80
Asia Vietnam C.I.A.I. – CENTRO ITALIANO AIUTI ALL'INFANZIA  Milano 689 63
America Perù C.I.A.I. – CENTRO ITALIANO AIUTI ALL'INFANZIA  Milano 689 63
America Bolivia ISTITUTO LA CASA Milano 686 25
America Perù FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI ONLUS Varese 203 14
America Bolivia FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI ONLUS Varese 203 14
America Perù ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO Bergamo 188 38
America Bolivia ASSOCIAZIONE IL CONVENTINO Bergamo 188 38
Asia Vietnam Associazione ENZO B - Onlus Torino 141 45
Asia Sri Lanka AMICI DI DON BOSCO ONLUS Torino 130 9
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